Dal primo giorno di guerra il fisarmonicista suona e posta nuovi pezzi sul suo canale per fare coraggio agli ucraini. Le sue opere del tempo di guerra sono diventate un nuovo, lunghissimo album.
Rostyslav Pašyns’kyj e un altro ragazzo incontrato per via, Maksym, sono stati presi prigionieri mentre cercavano autonomamente una via di evacuazione da Buča. I due ragazzi sono stati picchiati e minacciati del taglio di dita e orecchie. Per costringere uno di loro a confessare che era un tiratore, i russi hanno simulato la fucilazione dell’altro. Per conoscere la paura che hanno dovuto provare due civili e per sapere come è finita la loro storia, guardate il nostro reportage.
I prigionieri politici sono numerosi nella Federazione Russa ancora oggi. Il 30 ottobre 2023 Memorial Italia vuole ricordarli pubblicando una serie di video in cui vengono lette le ultime dichiarazioni di alcuni di loro, celebrando in tal modo una triste ricorrenza che fu istituita ormai quasi cinquant’anni fa.
Per il progetto “Voci dalla guerra”, portato avanti dalla rete di Memorial col Gruppo di difesa dei diritti umani di Charkiv (KhPG o “Memorial Ucraina”), Denys Volocha ha raccolto la testimonianza di padre Viktor Marynčak, sacerdote che continua a officiare a Charkiv, offrendo assistenza spirituale ai fedeli. La guerra ha messo duramente alla prova la sua fede, che non è venuta meno.
Giovedì 26 ottobre 2023 alle ore 20 presso il Memoriale Veneto della Grande Guerra (MeVe) a Biadene di Montebelluna (TV) sarà inaugurata la mostra “GULag: storie e immagini dai lager staliniani”, che resterà aperta fino al 4 febbraio 2024.
Pubblichiamo qui tre testi dedicati a Claudia Pieralli (1979-2023), socia di Memorial Italia scomparsa prematuramente il 7 ottobre scorso.
Vitalij Bandruškiv ha lasciato con la famiglia Mariupol’ assediata dall’esercito russo. Alle sue spalle è rimasta una città distrutta, in cui sono stati presi di mira i civili. Anche se si aspettava la guerra, Vitalij non immaginava che essa avrebbe assunto tali proporzioni.
Valentyna Torhons’ka, nata nel 1953, aveva lavorato una vita e trascorreva gli anni della pensione nel suo appartamento. L’arrivo delle truppe russe a Borodjanka ha significato per lei assistere a scene di distruzione, al crollo della sua casa, alla morte di suoi concittadini.
Riportiamo in traduzione italiana la dichiarazione ufficiale di Memoriali Internazionale sugli eventi in Nagorno Karabakh.
Maksym Vajner è un volontario che si adopera per fornire soccorso. Mentre cercava di portare in salvo una donna ferita, l’auto su cui viaggiava è stata colpita da un missile. Il volontario statunitense che era con lui, Pete Reed, è morto sul colpo. Maksym ha riportato diverse lesioni, ma continua a prestare la sua opera, in forme diverse.