Attentato a Lenin

L'attentato a Lenin avvenne la sera del 30 agosto 1918 a Mosca, nel cortile della fabbrica Michelson, dove Lenin stava tenendo un discorso agli operai. Ferito da alcuni colpi d'arma da fuoco, fu subito portato al Cremlino. Dell'attentato fu accusata l'ex condannata ai lavori forzati per motivi politici Fanny Kaplan, in giovent? anarchica, poi simpatizzante dei socialisti rivoluzionari (SR). La storia della preparazione ed esecuzione dell'atto terroristico, cos? come quella dell'inchiesta e della fucilazione della Kaplan (3 settembre), presenta ancora molti lati oscuri. Non ci sono elementi sicuri a indicare quale gruppo prepar? l'attentato (la propaganda comunista attribu? la responsabilit? agli SR, ma secondo un'altra versione l'attentato sarebbe stato organizzato dai concorrenti di Lenin all'interno del partito), non c'? l'assoluta certezza che a sparare fu proprio la Kaplan, non sono chiare neanche le circostanze della morte dell'imputata (? possibile che sia stata semplicemente uccisa in carcere, e che la sentenza sia stata pronunciata in seguito). Tuttavia questo episodio della storia sovietica ? significativo non tanto in s?, quanto per le sue conseguenze. Gli attentati a Lenin e a M. Urickij (presidente della Čeka di Pietrogrado, assassinato lo stesso giorno) avvennero sullo sfondo di una situazione politico-militare molto sfavorevole ai bolscevichi. Sul fronte Orientale l'esercito del Comitato dei membri dell'Assemblea Costituente e i reparti cecoslovacchi che gi? avevano conquistato molte citt? della Siberia, degli Urali e della Regione del Medio Volga, avevano preso Kazan' e Simbirsk. Nel Nord (ad Archangel'sk) erano sbarcate le truppe dei paesi dell'Intesa, nella regione degli Urali, a Iževsk e a Votkinsk era scoppiata una rivolta antibolscevica fra gli operai delle fabbriche d'armi. Nel Caucaso Settentrionale si combatteva contro l'Armata Volontaria del generale Denikin (l'Ucraina e i Paesi Baltici in base al trattato di Brest erano occupati dalla Germania). Inoltre, nei territori controllati dai bolscevichi l'economia era distrutta, i trasporti paralizzati, la popolazione delle citt? soffriva la fame. Il regime bolscevico sembrava sul punto di cadere. In questa situazione si poteva mantenere il potere solo con misure straordinarie. E l'attentato a Lenin offr? un magnifico pretesto per schiacciare nel modo pi? crudele ogni opposizione ed eliminare tutti i potenziali avversari. Nei primissimi giorni dopo l'attentato centinaia di persone furono uccise, vittime di una "spontanea manifestazione di volont? delle masse". Cominciava il "Terrore rosso".

Fonti: Fanni Kaplan. Ili kto streljal v Lenina? Raccolta di documenti. Kazan' 1995. Fanni Kaplan: ?Ja streljala v Lenina?: Popytka dok. rassledovanija pokušenija na V.I. Lenina. A cura di B.M. Sudaruškin, Rybinsk 1990. E. Danilov, Tri vystrela v Lenina, ili za čto kaznili Fanni Kaplan, "Neva", 1992, n.5-6.