Massacro di ufficiali e borghesi in Crimea

Nell'autunno 1917 i conflitti politici fra i marinai della flotta del Mar Nero, la cui base principale era Sebastopoli, divennero particolarmente aspri. Benché la maggioranza dei marinai simpatizzasse per il partito degli SR (nel novembre 1917 uno dei leader di questo partito, I. Fondaminskij, era stato eletto deputato all'Assemblea Costituente Panrussa per la flotta del Mar Nero), con il deteriorarsi della disciplina militare acquistarono sempre maggiore influenza i bolscevichi, con la loro richiesta di trasferire tutto il potere nelle mani del Soviet di Sebastopoli e dei comitati di marinai.
Alla fine di ottobre giunse a Sebastopoli il plenipotenziario del CC del Partito operaio socialdemocratico russo (dei bolscevichi), Jurij Gaven, per attirare dalla parte dei bolscevichi i marinai della flotta del Mar Nero. Sotto la sua influenza il Soviet di Sebastopoli decise di prendere il potere il giorno dopo il rivolgimento di Ottobre a Pietrogrado. Nel novembre 1917 i bolscevichi ottennero che venisse inviata una spedizione di marinai da Sebastopoli al Don per rovesciare il governo cosacco (questa campagna fu uno dei primi atti della Guerra civile). L'insuccesso della spedizione (i marinai furono sconfitti e, dopo aver riportato grosse perdite, tornarono a Sebastopoli), e anche la generale atmosfera di anarchia in cui sprofondava la Russia, spinsero la massa dei marinai su posizioni sempre più radicali. Il 16 dicembre 1917 il potere a Sebastopoli passò nelle mani di un Comitato Militare-Rivoluzionario (VRK), guidato da Gaven.
In quello stesso giorno tutti gli ufficiali della flotta del Mar Nero, e anche i leader dei partiti non bolscevichi locali, furono arrestati. Per due mesi il VRK di Sebastopoli mandò navi da guerra con truppe da sbarco in altre località della Crimea (Evpatorija, Alušta, Jalta) per aiutare i bolscevichi locali a impadronirsi del potere (questa presa del potere era ovunque accompagnata da saccheggi e fucilazioni).
Il terrore raggiunse il suo apice con gli avvenimenti del 21-23 febbraio 1918. Alla notizia di un attacco tedesco alla Russia, tutti gli ufficiali della flotta del Mar Nero e gli uomini politici che si trovavano agli arresti a Sebastopoli, insieme alle persone sospettate di scarsa lealtà nei confronti del nuovo potere (in tutto circa 1000 persone), furono giustiziati sul kurgan Malachov, e i loro cadaveri gettati nella baia di Sebastopoli. Più tardi Gaven riconobbe di aver autorizzato il massacro e si attribuì l'onore di aver dato inizio al terrore rosso.

Fonti: Ju.P. Gaven, Vospominanija o revoljucionnych sobytijach v Krymu v oktjabre 1917 - aprele 1918, "Revoljucija v Krymu", 1922 n. 1; 1923, n. 2; 1928, n. 8; 1930, n. 9.

Krasnyj terror v gody Graždanskoj vojny, a cura di Ju.G. Fel'š
tinskij, London 1992, pp. 187-192, 195-203.

Krasnyj terror, "Rodina", 1992, n. 4, pp. 100-101.