Ricerca sugli italiani vittime
delle repressioni staliniane
Riportiamo in traduzione italiana la dichiarazione ufficiale di Memoriali Internazionale sugli eventi in Nagorno Karabakh.
continua >Kyrylo Kucenko racconta del suo avventuroso viaggio per lasciare Luhans’k invasa dai russi e rifugiarsi a Leopoli (L’viv). Gli invasori hanno devastato indiscriminatamente gli edifici della popolazione civile, riducendola a una vita di stenti. Kyrylo è riuscito a mettersi in salvo con la famiglia, ma non è stata un’impresa facile.
continua >Ninel’ Černyšenko è stata sorpresa dagli occupanti russi a Borodjanka. Lì ha assistito ai bombardamenti e alle crudeltà contro la popolazione civile. Malgrado tutto confida nella vittoria dell’Ucraina.
continua >Notizie raccolte e riportate da volontari di Memorial.
continua >Notizie raccolte e riportate da volontari di Memorial.
continua >Mykola Kostenko è nato da una madre russa. La sua casa e la sua officina a Moščun sono state bombardate dai russi. Non sono state però solo le bombe a seminare la morte: Kostenko racconta di conoscenti ammazzati dagli occupanti russi.
continua >Notizie, commenti e analisi utili a comprendere l'evoluzione del contesto politico russo di oggi.
Notizie, commenti e analisi di vario genere utili a comprendere la crisi russo-ucraina e più in generale l'evoluzione del contesto politico russo di oggi.
Notizie, commenti e analisi riguardanti il rispetto dei diritti umani nel Caucaso e in Asia centrale.
Riportiamo in traduzione italiana la dichiarazione ufficiale di Memoriali Internazionale sugli eventi in Nagorno Karabakh.
Maksym Vajner è un volontario che si adopera per fornire soccorso. Mentre cercava di portare in salvo una donna ferita, l’auto su cui viaggiava è stata colpita da un missile. Il volontario statunitense che era con lui, Pete Reed, è morto sul colpo. Maksym ha riportato diverse lesioni, ma continua a prestare la sua opera, in forme diverse.
Ninel’ Černyšenko è stata sorpresa dagli occupanti russi a Borodjanka. Lì ha assistito ai bombardamenti e alle crudeltà contro la popolazione civile. Malgrado tutto confida nella vittoria dell’Ucraina.
Mykola Kostenko è nato da una madre russa. La sua casa e la sua officina a Moščun sono state bombardate dai russi. Non sono state però solo le bombe a seminare la morte: Kostenko racconta di conoscenti ammazzati dagli occupanti russi.
L’architetta e artista nata in Russia ma residente da moltissimo tempo a Charkiv, Galina Bulgakova, è fuggita col nipote a Leopoli, lasciando tutte le sue opere a Charkiv.
Natalija Štepa ha vissuto coi vicini in uno scantinato per 17 giorni prima di riuscire a lasciare Rubižne, dove conduceva un’esistenza tranquilla prima dell’arrivo delle truppe russe. Nella sua intervista descrive a Taras Vyjčuk il terrore di vivere sotto le bombe e l’incredulità verso un’invasione motivata col pretesto di “salvare i russofoni” in assenza di una qualsivoglia persecuzione nella realtà.